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L’autostima e il bambino
Studi compiuti in campo medico hanno dimostrato che i primi anni di vita del bambino sono importanti per il resto della sua vita in quanto il rapporto che instaura con il papà e la mamma è fondamentale per le sue future capacità relazionali e per la sua autostima.
Durante i primi tre mesi i genitori, specialmente la mamma, devono assecondare ogni pianto del neonato cercando di capire cosa cerca. L’allattamento è un fase importante perchè, se in questi momenti si instaura complicità tra madre e figlio, in futuro il bambino non risentirà di disturbi alimentari, probabilmente non farà uso eccessivo di alcool o di “cibo poco sano“.
Il famoso pediatra e psicoanalista Inglese Donalds Woods Winnicott (it.wikipedia.org/wiki/Donald_Winnicott) affermava che le Mamme non devono essere troppo buone o troppo severe ma semplicemente “abbastanza buone”, ovvero non devono dire troppe volte “si” o troppe volte “no”, non devono far mangiare troppo i bambini ma nemmeno lasciarli con la fame perchè un genitore che asseconda troppo suo figlio non lo aiuta a sviluppare alcun senso di responsabilità e stima di sè stesso!
Responsabilità ed autostima si sviluppano sin dalla nascita e si alimentano nei bambini giorno dopo giorno conquistando nuovi obiettivi: l’uso della parola lo aiuta a comunicare meglio, l’epoca delle esplorazioni inizia gattonando e lo sviluppo delle capacità motorie e di coordinazione lo aiuta a familiarizzare ed usare giochi ed oggetti di casa.
Se il legame mamma-figlio è solido sin dall’inizio e se c’è empatia, il piccolo si sente più sicuro ad esplorare il mondo intorno a sè; in caso contrario è più timoroso e la paura di smarrire la mamma lo porta a stare sempre vicino a lei.
Esplorazione e avventura sono attività positive, accrescono l'autostima del bambino, lo rendono più capace e, tanto più la famiglia lo fa sentire sicuro di sè, tanto maggiore è la sua autostima: l’amore di un genitore si manifesta sia a parole che con i gesti ma soprattutto grazie al tempo che trascorre insieme a lui.
L’autostima è determinata anche geneticamente: da padre/madre in figlio. I genitori sono chiaramente il primo modello comportamentale in cui si identificano i bambini: se questi sono sicuri, decisi e hanno stima di loro stessi, allora anche loro figlio avrà lo stesso carattere brillante.
Altri fattori condizionano l’autostima delle mamme e quindi dei bambini, come le gravidanze indesiderate e le reazioni che scaturiscono nella donna. In questi casi è fondamentale il supporto di tutta la famiglia e del futuro papà: solo grazie a loro la mamma può vivere una gravidanza serena.
La verità è che diventare mamma è un cambiamento radicale in ogni abitudine di vita di donna e di coppia: se la mamma li percepisce come cambiamenti imposti, dovuti o che comportano sacrifici si capisce che il suo carattere è debole; al contario, se il cambiamento è accolto come una vera gioia da vivere, allora si che ci troviamo di fronte ad una mamma con altissima autostima di sè stessa!
L’autostima di una mamma si misura in 2 aspetti:
1. Quanto lei è pronta per il nuovo ruolo.
2. Quanto il cambiamento è percepito positivamente all’ interno del suo corpo.
Ricapitolando, i fattori che influenzano l’autostima di una donna incinta e del futuro bambino sono:
• La tipologia di gravidanza: desiderata o inaspettata, volontaria oppure arrivata all’ improvviso.
• L’età: in genere le mamme troppo giovani sono più deboli di carattere ed emotive: ecco perchè è sempre raccomandabile usare contraccettivi e prevenire.
• La precedente relazione mamma-figlia: la gravidanza è solo la fase iniziale della maternità e riporta alla mente delle giovani mamme ricordi di quando erano bambine; se in famiglia i rapporti erano positivi, lo saranno anche in questa gravidanza, in caso contrario è facile che la donna inizi a dubitare dell’ inadeguatezza del suo ruolo generando ripercussioni psicologiche nel bambino.
• Il passato: è molto importante assistere preventivamente tutte le neo-mamme che hanno avuto in famiglia casi passati di depressione post-parto.
• La relazione con il partner: se il compagno è presente, vicino e felice di vivere insieme la gravidanza anche l’autostima della mamma è influenzata positivamente. E’ importante che la donna si senta aiutata e circondata di attenzioni, soprattutto quando si rende oggettivamente conto che lavorare e contribuire attivamente al mantenimento di casa le è impossibile.
• Le condizioni socio-economiche durante la gravidanza: la sicurezza di poter crescere proprio figlio senza fargli mai mancare nulla aiuta l’autostima.
• La maturità mentale della coppia (migliora l’autostima).
• La relazione che la mamma ha con il suo corpo (contribuisce migliorando l’autostima).
• Il corso della gravidanza: una gravidanza senza stress aiuta la crescita del feto.
• Il parto naturale carica di autostima ogni donna: ogni ginecologo dovrebbe sempre ricordarlo!
Le future mamme devono ricordare 2 cose per migliorare la propria autostima e quindi quella di loro figlio: nascere e riprodursi è la cosa più naturale del mondo; gli antichi greci affermavano che le donne sono come la luna: a volte crescono, poi calano di nuovo...!
Articolo scritto dalla Dott.ssa Psicologa Dimitra Stavrou e tradotto in Italiano
Research Associate SEC - Self Esteem Center www.sec-aftoektimisi.gr
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